Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Cari genitori della Lola di Stefano e della Forlanini, sono il papà di un bambino che frequenta la seconda nella scuola Carlo Forlanini, con estrema vergogna confesso di non essere stato presente mercoledì scorso all’assemblea che si è tenuta alla Lola di Stefano, avendo avuto delle notizie più che allarmanti, riguardo i temi trattati, mi sono sentito in dovere di scrivere questa lettera aperta a tutti voi ma soprattutto a me stesso.
Io mercoledì scorso non sono potuto essere presente all’assemblea e me ne rammarico, la situazione è diventata così grave che la presenza di noi tutti a queste riunioni deve diventare la nostra prorità, al Dirigente che mi ha chiesto di fermermi un’ora in più avrei dovuto rispondere deciso “NO, Ho cose più importanti da fare per il futuro di mio figlio” ed invece sono rimasto… e me ne sono pentito.
Cari amici ormai siamo in guerra ed anche accerchiati, e queste nostre mancanze di presenza alle riunioni, dove si informano le persone e dove si spera vengano prese delle decisioni, sono analizzate attentamente dai nostri avversari ed interpretate nella migliore delle ipotesi come Debolezza o peggio come menefreghismo, questo li autorizza ad andare fino in fondo e fiduciosi nei loro scuri propositi.
Non credo di sbagliare quando dico che noi tutti, tranne qualche rara eccezione di militanza politica, facciamo parte di una generazione che ha trascorso un periodo di vita della nazione relativamente tranquillo, e questo ha fatto si che ora non siamo capaci a lottare, a tirar fuori zanne ed artigli per difendere il futuro dei nostri figli, pensiamo che tanto lo farà qualcun altro al posto nostro …ma non è così, non lo farà nessuno, nessuno ci aiuterà.
Non sono un guerrafondaio, non fraintendetemi, ma secondo voi è più facile sconfiggere un esercito che non ricorda più come è fatta un’arma oppure un esercito ben armato ed agguerrito?
La metafora è chiara, dobbiamo mobilitarci tutti, i nostri convincimenti etici, politici e morali mettiamoli da parte per una volta, per una volta facciamogli vedere che siamo capaci di combattere uniti, di cadere se succede ma di rialzarci ancora più forti e determinati a difendere il futuro dei nostri figli.
Combattiamo, battiamoci, andiamo in massa cattivi ed arrabbiati lunedì prossimo all’assemblea della Lola alle ore 17,00, pretendiamo da chi ci rappresenta una posizione forte ed iniziative concrete e se queste non ci convincono, suggeriamone noi, ma non facciamoci prendere dall’inedia.
Guardate che battersi significa sacrificarsi, significa prendere le ferie per occupare la scuola, significa mettere da parte la famiglia, gli amici ed il lavoro per un obiettivo unico e preciso l’ottenimento di un futuro dignitoso per i nostri figli. Pensate di trovare dentro di voi la forza per fare questo? Quando i nostri figli, tra qualche anno, avranno problemi con lo studio, ad inserirsi nella società e nel mondo del lavoro, saremo in grado di guardarli negli occhi sapendo di esserci veramente battuti con ogni mezzo per loro?
Bene, la risposta a questa ultima domanda deve essere SI!!
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